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DESTINATARIO SCONOSCIUTO

di Katherine Kressmann Taylor

L’amicizia che lega i tedeschi Max Eisenstein e Martin Schulse è profonda. E sarebbe anche duratura se un drammatico particolare non si inserisse fatalmente nel tragico destino che coinvolge l’Europa nel periodo tra le due guerre mondiali. Max è ebreo e, per motivi di affari della galleria di cui è socio con Martin (che è di pura razza ariana…), si sposta in America poco prima dell’avvento in Germania della follia nazista di Hitler. Per necessità lavorative e per loro affinità (in realtà sempre meno forte), i due iniziano una corrispondenza epistolare che si risolvere in modo drammatico per uno dei due, anche per un episodio che coinvolge la sorella di Max, ballerina ebrea in tournée in Germania. Non finirà solo l’amicizia tra i due, la stessa vita di uno di loro avrà un epilogo inaspettato.

NOTE DI REGIA

Del romanzo epistolare di Katherine Kressmann Taylor colpisce soprattutto il minimalismo. In realtà è una piccola storia di amicizia che finisce. Ma finisce in modo tragico, forte, perfido, in un terribile contesto più ampio che, purtroppo, conosciamo bene. Non crediamo che l’autrice abbia composto il suo lavoro in un intento “teatrale”, ma la lettura stessa, traccia necessariamente una linea di drammatizzazione forte e precisa. Rispetto la consueta denuncia dell’Olocausto, fatta di immagini strazianti di ammassi di cadaveri, campi di concentramento, sangue ed ossa, questa pièce offre una lettura più intima, di certo più piccola, ma non meno devastante nel suo minimalismo. Due attori in una scena scarna, un semplice gioco di luci, un dramma mondiale in una storia piccola.

 

Con: Filippo Facca, Massimiliano (Max) Salvador

Regia: Filippo Facca

Tecnico audio e luci: Gian Antonio Bajo

Tecnico scenografia: Eros Faresi

Fotografie: Maurizio Rosson